“Continuare a credere…che vale la pena di essere uomini e donne” Grazie Sindaco di Riace – Hasta Siempre!

Ricordiamoci delle sue parole

 Forse avrete già letto il discorso del Sindaco di Riace Domenico Lucano, pronunciato durante la straordinaria e meritatissima aggiungo, manifestazione di solidarietà da parte di 6000 persone, che si unite sotto casa sua, divenuta ora la sua prigione.  Non intendo solo onorare l’impegno, la dedizione e il coraggio di quest’uomo, riportando uno stralcio del suo discorso; lo cito con la più profonda speranza che la ripetizione di queste parole, di questi ideali imprescindibili dal vero senso della nostra umanità, entrino in noi, ricordandoci di cosa siamo capaci.

Vi auguro di avere il coraggio di restare soli e l’ardimento di restare insieme, sotto gli stessi ideali.

Di poter essere disubbidienti ogni qual volta si ricevono ordini che umiliano la nostra coscienza.

Di meritare che ci chiamino ribelli, come quelli che si rifiutano di dimenticare nei tempi delle amnesie obbligatorie.

Di essere così ostinati da continuare a credere, anche contro ogni evidenza, che vale la pena di essere uomini e donne.

Di continuare a camminare nonostante le cadute, i tradimenti e le sconfitte, perché la storia continua, anche dopo di noi, e quando lei dice addio, sta dicendo un arrivederci.

Ci dobbiamo augurare di mantenere viva la certezza che è possibile essere contemporanei di tutti coloro che vivono animati dalla volontà di giustizia e di bellezza, ovunque siamo e ovunque viviamo, perché le cartine dell’anima e del tempo non hanno frontiere.

Hasta siempre.”    

Per leggere il discorso completo: https://ilmanifesto.it/il-coraggio-di-restare-soli/

TENEREZZA la Rivoluzione del Potere Gentile

La rivoluzione delle carezze, delle parole affettuose, urgente più che mai

   Facciamola questa rivoluzione, carezza dopo carezza, parola dopo parola, pensiero dopo pensiero. Non posso che citare l’autrice stessa, Isabella Guanzini:

La tenerezza, quando è autentica, non sopporta facili definizioni: si insinua con delicata tenacia tra le grandi virtù civili e la retorica del potere, è ciò che ci manca per poter vivere e sentire in un mondo finalmente comune. Per questo parlarne è un’impresa ardua e bellissima. E tanto più importante, oggi, quanto più la realtà, nella sua opaca pesantezza, si rende indecifrabile, narcisistica, violenta e sentimentale al tempo stesso.  
Da DeLillo a papa Francesco, da Platone alla Szymborska, da Max Weber a Foster Wallace, da Recalcati a Mariangela Gualtieri, e, ancora, da Lucrezio a Žižek, da Enea alla donna senza nome del Vangelo secondo Luca alle cronache dei migranti, parlare di tenerezza significa parlare di amore, di tempo che passa, di filosofia. Significa parlare di umanità, di curiosità verso l’altro, di quella leggerezza profonda che ci permette di intercettare, fra le righe, il senso più fecondo e creativo della nostra finitezza, della nostra fragilità.
Parlare di tenerezza tocca molte corde sensibili, smuove affetti ancestrali, evoca l’intensità della vita del corpo e anche dell’anima.  Sfida i predatori e i prepotenti, pone domande scomode e offre nuove istruzioni, accende piccole, miracolose luci nel buio annunciando una rivoluzione gioiosa e costruttiva, politica ed esistenziale. Che ci chiama per nome e allarga lo sguardo al futuro.” https://www.illibraio.it/libri/isabella-guanzini-tenerezza-9788868335298/

Incontro “vero” con l’autore che gira l’Italia in Vespa: Andrea Fucile

copertina giro vagabondo andrea fucile  presentazione libro vagabondo  Ieri sera al Resilience Cafè di La Spezia abbiamo incontrato (finalmente di persona, dopo diversi contatti telefonici) Andrea Fucile, autore del libro “Girovaga(bo)ndo”, che sta girando l’Italia in Vespa per portarci il suo messaggio. Questa notte ho già letto metà libro e posso dirvi che non ha nulla a che fare con i molti libri di viaggio a cui siamo abituati. Non aspettatevi le descrizioni dei luoghi, ma aspettatevi spaccati d’umanità, denunce a chiare lettere contro strapoteri aberranti, avventura, incontri speciali, incontri pericolosi  e consigli preziosi per viaggiare “leggeri”, narrati con schiettezza. E per me, che potrei essere sua madre, quel filo d’ingenuità positiva che conserva, costatagli parecchio in certi angoli del mondo, m’intenerisce. Andrea Fucile s’indigna di fronte alla miseria in cui vivono troppi nostri fratelli su questa terra e ci si immerge, scoprendo quanto i cuori più provati siano capaci di generosità e di accoglienza. E’ un’opera senza veli, soprattutto i suoi. Analizza i suoi comportamenti e le sue reazioni con rigore; cosa che non mi stupisce, perché viaggia per diventare una persona migliore. Bramoso di conoscere le infinite sfumature d’umanità e le usanze più impensabili che descrive nella sua opera. Andrea, però, scatena anche altro. Non avete idea del piacere che ci ha fatto vedere quante persone si siano immediatamente prodigate per aiutarlo. E’ arrivato al Resilience Cafè, letteralmente scortato da molti membri del “Moto Vespa Club La Spezia Golfo dei Poeti“, dopo un lauto banchetto in suo onore. Tutti a dargli consigli su dove dormire, cosa vedere, senza che nemmeno lo chiedesse. Non è la prima volta che vivo questa sensazione, perché ho altri  amici grandi viaggiatori per il mondo, ognuno in cerca di aspetti completamente diversi dell’esistenza. E si scatena sempre la voglia  di contribuire, in qualche modo, a questo viaggio; perché è come se ne fossimo parte e Andrea lo conferma pienamente nel suo libro, ma ancor prima  nel suo cuore. Trapelano anche le sue paure, momenti di disorientamento, problemi di soldi e tante altre nostre ansie umane, porti attraverso le pagine con grande sincerità e umiltà. Desidero salutare Andrea Fucile e tutti noi, pellegrini di questa terra,  con una antica benedizione Irlandese chiamata: Buona Strada

“Possa la strada alzarsi
Per venirti incontro;
possa il vento soffiare
sempre alle tue spalle;
possa il sole splendere
sempre sul tuo viso
e la pioggia cadere
soffice sul tuo giardino
e fino a che non ci
incontreremo di nuovo
possa Dio tenerti
nel palmo della Sua mano “.

Straordinari segni dal cielo per il solstizio d’inverno 2017!

sole che illumina    Non siamo soliti pubblicare sul nostro sito transiti astrologici, ma non possiamo tenere per noi un avvenimento così RARO!

Esattamente alle 00:03 del solstizio d’inverno, sia il Sole che Saturno entreranno contemporaneamente nel Capricorno.                                  Che significa? A livello simbolico è l’unione dell’ALFA e dell’OMEGA. La saggezza illuminata. Il solstizio d’inverno rappresenta sia il momento più oscuro dell’anno, per il cono d’ombra che proietta sulla Terra, sia il momento del Sole Invictus, perché da quel momento il Sole si rafforzerà sempre più. Proprio in questo momento particolare in cui il “VELO” tra le dimensioni è considerato più sottile da sempre; il Sole, simbolo dello Spirito e della Illuminazione, si congiunge con il pianeta Saturno, simbolo della saggezza, del rigore, dell’insegnamento, della maturità ed entrano simultaneamente nel  segno del Capricorno, domicilio da sempre di Saturno. Le caratteristiche del Capricorno provengono proprio dalle qualità saturnine. Molta conoscenza e saggezza saranno finalmente illuminate e svelate. Il fatto che tutto ciò si concentri nel Capricorno ci lascia intuire che non sarà un processo gratuito, ma che potrebbe costare fatica e che richieda sacrificio in cambio di un dono collettivo fondamentale, per l’evoluzione del genere umano. Quale volano è più potente della vera conoscenza? Che siano le sentinelle di un nuovo mattino, più degno dell’immensità di ogni anima!