La Madonna Guerriera e altre strane “unicità” Siciliane

Solo in Sicilia è possibile

madonna guerriera  Se viaggi abbastanza in Sicilia ti rendi conto che tutto è possibile. La Madonna che scende dal Cielo su un cavallo bianco, brandendo una spada per liberare Scicli dal dominio Saraceno nel 1091. La Madonna! Non San Giorgio o l’Arcangelo Michele, ma Lei, emblema universale di amorevolezza, di misericordia e di dolcezza. Credo che qualche artista si sia lasciato ispirare da una figura femminile a lui vicina, perché certe donne siciliane sono davvero toste. La storia nel dettaglio la trovate qui: http://www.siciliainfesta.com/feste/festa_della_madonna_delle_milizie_scicli.htm   Ma non siamo che all’inizio di questo excursus nelle particolarità siciliane. Probabilmente Halloween proviene dall’antica usanza, ancora molto seguita, di far trovare ai bambini, la mattina dei Morti, i dolci portati loro in dono dai defunti. Capolavori di marzapane frutto di una maestria secolare e i macabri biscotti: “Ossa dei morti”, un po’ come per El dia de los Muertos in Messico. Il macabro non manca in questa Terra eclettica. Per la famosa festa della Patrona di Catania, Sant’Agata, che richiama fedeli da mezzo mondo, si mangiano le “Minni d’a Santa”. Biscotti a forma del seno che fu amputato alla povera Sant’Agata. Catania, dove puoi sciare e andare al mare lo stesso giorno; sempre che il vulcano, sempre suscettibile, sia d’accordo. Nel centro storico, oltre alle imponenti bellezze architettoniche, un numero impensabile di chiese (in Via Crociferi ve ne sono ben TRE nel raggio di duecento metri!), il profumo di bontà sfornate giorno e notte dalle rosticcerie e camminando camminando, t’imbatti nella casa dove visse a cavallo tra il settecento e l’ottocento, il poeta Micio (Domenico) Tempio. Noto soprattutto (a torto, devo dire)  per la sue poesie erotiche. balcone micio tempio Osservate dove indugiano le mani dei telamoni laterali… Solo una mano per reggere il balcone, l’altra è impegnata in una “Minata de li Dei'”. Spostandosi verso Palermo, a Bagheria, si trova Villa Palagonia, chiamata la villa dei Mostri, che abbiamo visto in diversi film famosi, con le sue sculture inquietanti. Potrei scrivere per giorni, ma mi limito a segnalarvi ancora la Stonehenge Siciliana che si trova ad Agrimusco nel messinese. Vorrei proprio organizzare una bella gita per viverla assieme, perché diversi amici ce ne hanno parlato in maniera entusiastica. Ecco alcune immagini: http://www.gazzettadelsud.it/blog/la–linea-d-ombra/195839/Argimusco–la-Stonehenge-siciliana.html

Scusate: non resisto, appena altre due chicche. Se gli americani sapessero che uno dei loro dolci nazionali: il Jello, quella gelatina dolce dai colori improbabili, servita ovunque, viene dal dolce siciliano che si chiama appunto: GELO (molto più buono e delicato) o che le anchovies (le acciughe) si chiamano così, perché qualche pescatore siciliano sbarcato negli U.S.A. avrà continuato a urlare: ANCIOVI , fino al punto d’imporre il nome a questo pesce oltre l’Atlantico; ma di questi tempi non aspettiamoci alcuna riconoscenza.  E gli Inglesi? Fierissimi del loro William Shakespeare, che pare invece fosse natio di Messina, figlio di una nobile (Guglielma Crollalanza = William Shakespeare) e del medico Michelangelo Florio. Hanno trovato persino una stesura originale, precedente alla stesura dell’opera: “Molto rumore per nulla” in dialetto messinese; che non stupisce affatto, visto che la commedia è interamente ambientata a Messina con personaggi messinesi… Appena si sbarca in quest’isola e si sente che gli organi genitali maschili hanno un appellativo femminile e quelli femminili, diversi nomi maschili… Si capisce subito che deve esserci qualcosa di particolare!