Benedire i gessetti e la casa il giorno dell’Epifania

Oltre a svuotare la calza della Befana il giorno dell’Epifania, della Manifestazione, esistono diverse altre usanze, tra cui, la benedizione dei gessetti; che verranno utilizzati per scrivere dietro la porta di casa una benedizione molto antica.

“Dopo aver portato al sacerdote i gessetti da far benedire, con essi si scrive sulla porta d’ingresso, o anche sulle porte interne, il nome (ma basta l’iniziale) dei tre Santi Magi, aggiungendo l’anno spezzando in due la cifra. Di solito il risultato ha una forma simile a questa, a seconda dall’anno: 20 † C † M † B † 21. La  posta fra le lettere simboleggia ovviamente Gesù Cristo, i numeri 20 e 21 indicano ovviamente l’anno, mentre le tre lettere C – M – B rappresentano le iniziali dei tre Santi Magi (in latino Caspar, Melchior e Balthasar), ma in latino significano anche Christus mansionem benedicat, ossia “Che Cristo benedica questa casa“.”

Quest’anno ovviamente l’ultima cifra è 22- Vi lascio il link per approfondimenti : https://www.parrocchiapontenure.it/2021/01/la-benedizione-dei-gessetti-e-non-solo-tradizioni-e-usanze-per-lepifania/

Buona Epifania cari operatori di Luce!

Auguro, invito e incito tutte le splendide anime a entrare in piena manifestazione!

epifania

Nel giorno dell’Epifania, mi permetto di comportarmi, come raccontiamo ai bimbi, che la Befana faccia. Auguro, invito e incito tutte le splendide anime (perché ve ne sono davvero tante, altrimenti il pianeta sarebbe già sprofondato) a entrare in piena manifestazione! Basta con le paure di essere giudicati e esiliati, solo perché c’impegniamo ad andare oltre, a evolverci e a seminare qualcosa di buono. Tanto chi ha bisogno di rimanere ancorato ai propri problemi, troverà sempre un pretesto per bruciarci al suo rogo. Non imponiamo nulla a nessuno, perché siamo noi i primi amanti della libertà, ma riprendiamoci il nostro diritto di manifestazione della meraviglia che così faticosamente coltiviamo…Potrebbe finalmente diventare contagioso. Che il divino in ciascuno possa destarsi e operare anche nella materia. Ai nostri strumenti evolutivi, che si sacrificano ancora per costringerci a evolverci, diciamo : Grazie, avete già fatto davvero troppo e vi auguriamo ogni bene. Dopo questa metaforica distribuzione di dolci e di carbone, da piccola befana, scelgo, anche oggi, perché siamo un tutt’uno, tutti collegati, ma soprattutto ugualmente divini, di abbracciare ognuno nel nostro massimo potenziale umano e spirituale! Splendida Manifestazione!

Per il significato simbolico della Befana: https://www.associazioneculturalerespiromentale.eu/2019/01/02/chiamatemi-befana-ne-saro-fiera/

Conferme inaspettate sulle Fiamme Gemelle alla conferenza a Pisa

    Ieri  ho avuto il piacere d’incontrare anime belle durante la conferenza sulle Fiamme Gemelle alla fiera: “Tra sogno, magia e benessere” a Pisa. Mentre il vociare tra i partecipanti aumentava, perché non si può fare a meno di esporre le cose nella loro interezza, una Signora alza la mano e dichiara di vivere assieme alla sua fiamma gemella da anni. E’ stata talmente generosa da condividere con noi la sua esperienza. Già la sua sola presenza è parsa a tutti un segno d’incoraggiamento dal Cielo e le sue parole, conferme che spingono a proseguire la ricerca dell’amore che ci meritiamo. Un percorso per nulla facile, ha detto la nostra messaggera. Il mio compagno mi mette continuamente alla prova, mi mette sempre di fronte ai miei limiti. Devo continuare a lavorare su me stessa per affrontare le sfide, ma quando stiamo assieme, accadono cose straordinarie. Alla fine della conferenza mi ha confidato alcuni fatti e credetemi, hanno veramente dello straordinario. Un’altra Signora ha chiesto se è possibile avere più fiamme gemelle nell’arco della vita, per vivere esperienze diverse. Qui mi permetto di dire che ogni storia, è, o può essere, una storia d’amore e l’amore è sempre benedetto, positivo e costruttivo. Non perdiamoci dietro alle etichette o alla involontaria vanità, di pensare che solo la fiamma gemella meriti il nostro amore. Proprio questo pensiero ci allontana dal vero significato dell’esperienza di amore incondizionato. In questo giorno d’Epifania, chiedo che l’amore si manifesti in ogni sua forma per tutti noi!

Chiamatemi Befana, ne sarò fiera!

     Tutti sanno che la Befana arriva per l’Epifania, chiamata anche Teofania, la manifestazione al mondo del Figlio di Dio, del DIVINO, la dodicesima notte sacra secondo molte antiche tradizioni. Perfino il sommo Shakespeare scrisse : La Festa della Dodicesima Notte – e lo portò in scena proprio il 6 gennaio nel lontano 1601 a Londra. Quel che è più complicato individuare è l’origine precisa di questa figura, oggi quasi disprezzata, perché pare provenire da diverse culture, quasi in simultanea. Nelle antiche usanze agricole, questa notte si celebrava la morte e la rinascita della natura. Madre Natura esausta per aver donato tutta la sua energia durante l’anno, assume le sembianze di una vecchia strega che vola in cielo, pronta ad affrontare il fuoco della trasformazione, per risorgere dalle sue ceneri, simboleggiando la ciclicità della natura. Non è un caso che la Befana porti anche il carbone. E’ un invito simbolico alla purificazione, alla trasformazione. Secondo molti, queste notti sono anche un momento di doveroso silenzio, in cui occorre rivedere la comunicazione di ciò che veramente desideriamo esprimere di noi stessi. L’usanza del carbone può anche derivare dall’usanza nordica del ceppo natalizio, che deve durare 12 notti, di cui rimangono le ceneri, sacre anch’esse, che così vengono sparse nella Terra per favorire nuova vita.  Gli antichi Romani in questo periodo onoravano il dio GIANO (da cui Gennaio) protettore dei nuovi inizi e passaggi, la dea Strenia (da cui strenna) e la dea DIANA. La bellissima dea della Caccia, era associata anche alla fecondità della terra e agli effetti lunari. Veniva talvolta raffigurata in volo tra le stelle, accanto agli animali e armata di freccia. In Germania la dea diviene Frau Holle (vedi le fiabe dei Fratelli Grimm). Nel Sud della Germania viene chiamata Frau Berchta o Perchta , la “splendente”, guardiana del mondo animale venerata in queste notti,  che può apparire sia come una bellissima giovane, sia come un’anziana. Chi di voi non ha mai sentito la leggenda secondo cui gli animali parlano la notte di Natale? E’ la notte in cui possono lamentarsi con Gesù Bambino se non vengono trattati bene. Come altre usanze popolari invece, affermano che sono le notti in cui le anime del purgatorio si presentano chiedendo preghiere; da qui il timore delle notti infernali, in cui occorreva proteggersi incensando e purificando. Nomino ancora le 12 Notti Sante secondo Steiner, il padre dell’Antroposofia e vi segnalo il link dove troverete tutto il “lavoro” che suggerisce di fare: http://www.visionealchemica.com/le-12-notti-pagane-cristiane-sante-secondo-rudolf-steiner/ Tutti simboli di purificazione, di evoluzione e  di trasformazione, che possiamo attuare, se lo desideriamo, durante queste 12 notti sacre; che conducono a una manifestazione epurata, nuova, rigenerata e nel giorno dell’Epifania,  è Lei, la nostra BEFANA,  a simboleggiare tutto questo processo evolutivo! Chiamateci pure Befane, ne saremo fiere!!! 

Vi rimando all’articolo su come approfittare dell’energia trasformatrice potente delle 12 notti sacre tra Natale e l’Epifania: https://www.associazioneculturalerespiromentale.eu/2017/11/30/le-notti-magiche-da-natale-allepifania-come-approfittare-della-loro-forza/

Artaban, il Quarto Re Magio arrivato senza doni e la Befana

Si prostra davanti al Bambino e racconta a Maria e a Giuseppe, tutte le sue disavventure. Maria dopo averlo ascoltato, gli pose Gesù tra le braccia.

quarto re   Un intreccio incredibile di cenni biblici, leggende e tradizioni popolari, avvolgono le figure iniziatiche dei Re Magi e della nostra cara Befana. Solo il vangelo di Matteo nomina l’arriva dei Magi da Oriente, senza indicare quanti fossero. Si deduce che fossero tre, per i doni che portarono: oro, incenso e mirra. Si pensa che non fossero Re, ma astrologi, che giunti a Gerusalemme chiesero: “Dov’è il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo.” Re, astrologi, o sacerdoti che fossero, cercavano il Divino seguendo le indicazioni del Cielo. Riporto uno stralcio di un’omelia di Benedetto XVI : ” …erano probabilmente dei sapienti che scrutavano il cielo, ma non per cercare di “leggere” negli astri il futuro, eventualmente per ricavarne un guadagno; erano piuttosto uomini “in ricerca” di qualcosa di più, in ricerca della vera luce, che sia in grado di indicare la strada da percorrere nella vita. Erano persone certe che nella creazione esiste quella che potremmo definire la “firma” di Dio, una firma che l’uomo può e deve tentare di scoprire e decifrare».  http://www.famigliacristiana.it/articolo/epifania-quegli-astrologi-simbolo-di-chi-cerca-dio.aspx     Altri racconti narrano di un quarto Re Magio, Arbatan, che ai nostri occhi può sembrare il più meritevole di tutti. Pare fosse un Re Persiano, partito con tre perle straordinarie da donare al Figlio di Dio, solo che lungo il cammino, s’imbatte in persone bisognose e per aiutarle, regala ogni volta una delle sue perle, giungendo davanti a Gesù a mani vuote. Si prostra davanti al Bambino e racconta a Maria e a Giuseppe, tutte le sue disavventure. Maria dopo averlo ascoltato, gli pose Gesù tra le braccia. Forse è il Re Magio più importante da mettere nei nostri presepi. E’ un racconto molto bello da leggere ai bambini e pure ai meno piccoli: http://www.santiangelicustodi.mo.it/il-quarto-re-magio.html   E la Befana? Pare che i Re Magi le chiesero di aiutarli a trovare Gesù, ma lei titubò, forse per l’emozione. Subito dopo si pentì d’aver esitato e preparò dei dolci da portare al Bambino, solo che non trovò più i Re Magi. Decise allora che avrebbe portato dolci a tutti i piccoli finché non avrebbe trovato Gesù bambino. Ancora oggi dispensa dolcezza a tutti i pargoli, perché in ognuno di essi cerca il Divino. Che questa EPIFANIA sia davvero una manifestazione della nostra Luce interiore…Quella Luce che ci indica la strada da percorrere e che ci aiuta a cogliere le “Firme di Dio”.

Storia della Befana:

https://www.associazioneculturalerespiromentale.eu/2019/01/02/chiamatemi-befana-ne-saro-fiera/

Le notti magiche da Natale all’Epifania: come “approfittare” della loro forza

  • 12 notti magiche  Le antiche tradizioni e credenze sulle notti particolarmente magiche, mistiche e propizie per la nostra evoluzione personale, che vanno dalla Vigilia di Natale fino all’Epifania, risalgono alla notte dei tempi. In realtà la data considerata un tempo più “importante” era il solstizio d’inverno, il 21 Dicembre, il momento del Sol Invictus, quando la stella è più vicina alla Terra e la sua Luce inizia a “illuminarci” maggiormente, fino a sconfiggere le tenebre. Per una particolare convenzione, il 25 dicembre divenne il giorno magico, il giorno in cui Gesù il Cristo, illumina l’umanità con la Sua venuta. Le usanze della Vigilia di Natale sono le più disparate, ma credo che la più conosciuta sia quella che è la unica notte in cui possano venire trasmessi i doni “magici” a un’altra persona considerata meritevole; quali la capacità di togliere il malocchio e le negatività in generale, assieme ai doni della divinazione e altri “poteri”.  Se volete divertirvi a curiosare su altre usanze (la più simpatica secondo me, è quella di andare a letto camminando all’indietro per conoscere il nome del nuovo amore….)  http://www.eternoulisse.it/miti_leggende/notti_magiche.html                                                                                                                  Dopo la pausa del 25 Dicembre, la sera del 26, inizia invece, un periodo ancora più magico secondo una tradizione millenaria, che ci regala  la possibilità di compiere un importante lavoro d’integrazione di TUTTE LE VIRTÙ’  dei 12 segni zodiacali. E’ molto positivo farlo, perché in realtà, ogni segno zodiacale determina un settore della nostra vita (le 12 case astrologiche del nostro tema natale)…Ma aldilà delle considerazioni astrologiche, è un processo che ci conduce a integrare virtù e archetipi profondi e positivi, per la nostra evoluzione personale. Alcune fonti  consigliano di mettere fuori, ogni sera al tramonto, una bottiglia (di vetro ovviamente) piena di acqua, alla luce lunare, chiedendo che vi venga “impressa” l’informazione positiva che quel determinato segno zodiacale apporta. Al mattino la si berrà con l’intento di assorbirne il messaggio . Siccome a Natale ci troviamo nel segno del Capricorno si parte proprio da esso, chiedendo la sua virtù: LA PROGETTUALITÀ’. Ogni sera si passa al segno successivo. Vi faccio uno stringatissimo prospetto:
  • Acquario: desiderio di conoscenza, tolleranza
  • Pesci : sensibilità, ricerca del contatto mistico
  • Ariete: iniziativa, forza
  • Toro: concretizzazione, determinazione
  • Gemelli: capacità di comunicare, intelligenza pronta e vivace
  • Cancro: protezione, senso materno
  • Leone: espressione, generosità
  • Vergine: precisione, capacità d’analisi
  • Bilancia: ricerca dell’equilibrio e del tatto
  • Scorpione: capacità di svelare la verità
  • Sagittario: il desiderio della ricerca che spinge oltre

Viene inoltre consigliato di mettere un foglio sul comodino, per annotare dei sogni particolari appena svegli. Sono indicazioni che possono guidarci a sviluppare meglio alcune nostre qualità. Non so voi, ma questo “impegno” mi sembra un ottimo modo per dare una valenza più profonda e feconda alle festività natalizie. Prima di farvi gli auguri, desidero preparare le previsioni per il nuovo anno…Spero di farlo a breve. Eccovi il link per approfondire il significato di questo importante percorso interiore…Buona Integrazione a tutti! http://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=12830