No, non sono impazzita, almeno non del tutto. E’ uno degli infiniti esercizi di lavoro su me stessa che ho fatto da poco e…Vi garantisco che è estremamente rivelatore sotto diversi aspetti. Un fatto è lasciare il pensiero della morte nel nostro mondo degli accadimenti distanti , ben altro è affrontarlo, anche solo con carta e penna, per riassumere un senso alla nostra vita in poche parole; perché si immaginano da subito le facce di chi dovrebbe ascoltare al nostro funerale. Già questa visione crea una sensazione di disagio, perché vorremmo che gli amici si riunissero per parlare un almeno un po’ di noi, di quel che abbiamo significato per loro, di cosa abbiamo lasciato, dell’affetto che ci univa, dell’esperienza di vita che ci siamo scambiati…Ma sappiamo, in fondo al cuore, che di questi tempi, difficilmente accadrà.
Scrivendo il proprio necrologio, verranno fuori i nostri sospesi. Nel mio caso, soprattutto verso l’umanità. E’ emerso con dolore struggente quanto avrei voluto poter dire di più, mostrare più amore, incentivare di più, ma so che il libero arbitrio e i confini personali altrui vanno religiosamente rispettati. La fatica di trattenere quel che senti veramente importante dentro di te, in quest’epoca, è ancor peggio del dolore collettivo e personale, che la vita ti ha posto come sfida, (almeno per me), ma a ciascuno affiorerà qualcosa di diverso.
Si cerca di vivere ogni giorno come se fossi l’ultimo, almeno in cuor nostro, facendo del nostro meglio, evitando i litigi e già questo sembra sufficiente, perché ci permette di addormentarci in pace; ma mettere nero su bianco il senso di un’intera vita, soprattutto se hai già un’età, è come avere una possibilità in più, prima del trapasso. Un’occasione preziosa per mettere mano a quel che conta davvero e iniziare un sincero distacco interiore verso ciò che ammorba le nostre anime.
Può sembrare davvero uno strano modo per iniziare ad augurarvi la Pace, l’Amore, la Gioia e la Luce, per le imminenti festività, ma provate e sentirete quante cose importanti si smuoveranno e quante ne verranno alla Luce, pronte per essere guarite.