Sin dal Neolitico esisteva il culto della Dea Madre, la Grande Madre che tutto donava, con il conseguente matriarcato. Gli uomini ovviamente venivano trattati bene, perché il femminile, il vero femminile nella sua accezione più profonda, accoglie, accudisce, condivide. Regnava la pace e la solidarietà. La divinazione (tanto demonizzata in seguito dal patriarcato, ma sempre praticata in privato dai potenti), era proprio uno dei tanti modi femminili di cercare la connessione e l’armonia con il Tutto. Era la ricerca di indicazioni dall’infinita Intelligenza per migliorare la vita di tutti. Ogni manifestazione della Natura era sacra e onorata. Si conosceva il potere della Luna e di ogni corpo celeste, come si sapeva cogliere e integrare le diverse energie delle stagioni e si interagiva in perfetta armonia con esse. Ogni cultura raffigurava la Dea a modo proprio e a fondo articolo vi lascio uno, dei tantissimi link di approfondimento della storia della Grande Dea, che non ho neppure sfiorato qui. Ovviamente niente può esistere senza il suo “opposto” complementare. Il femminile da solo non può bastare per abbracciare le infinite sfumature e prove della vita. Pare che proprio di fronte a situazioni d’emergenza come le calamità naturali, il femminile cedette il potere al maschile per fronteggiarle. Da quel momento, il culto della Dea, venne frammentato in moltissime figure femminili minori con l’intento, ben riuscito purtroppo, di privarla del suo potere. Esiodo scrisse di una “stirpe aurea” che lavorava la terra in “serena tranquillità”, prima che una “stirpe inferiore” introducesse il suo dio della guerra. Altre versioni, che trovo più credibili, attestano che: ” circa cinquemila anni fa, tribù guerriere dell’Europa settentrionale e dell’Asia centrale scesero nell’Europa occidentale, nel Medio Oriente e in India. Esse invasero, conquistarono e distrussero le culture indigene della Dea madre. Fu un’epoca violenta durante la quale gli dei patriarcali rovesciarono il regno della Dea madre. Le donne vennero private della loro autorità e si trovarono progressivamente nell’impossibilità di esprimere la loro sessualità, intelligenza e autosufficienza. Il sorgere delle grandi religioni mondiali usurpò il potere del femminile trasformando ciò che una volta era sacro in tabù. L’inquisizione e la caccia alle streghe del Medioevo furono uno sforzo preordinato della Chiesa e dello Stato per eliminare le ultime vestigia dell’influenza e del potere della Dea madre. Le stime parlano di almeno 9000000 di donne che furono sistematicamente assassinate nell’arco di un periodo di trecento anni .Il Patriarcato ora regnava incontrastato.” https://blog.babycomp.it/lusurpazione-del-potere-femminile/
Si accusa il femminile di rendere le situazioni stagnanti, di mancanza di espansione, di limitare la conoscenza razionale, scientifica. La medicina che oggi conosciamo, nacque proprio dai principi attivi contenuti nelle piante che le donne medicina somministravano agli ammalati . Dobbiamo molto al maschile, nessuno lo nega, ma siamo arrivati all’eccesso e ahimè anche al peggio del potere maschile, che ci costringe a una vita alienata. Ancora oggi le donne sono considerate esseri inferiori. Possiamo sperare finalmente che la sacralità del maschile e del femminile vengano riconosciuti , per integrarci e camminare insieme verso una vera età dell’oro? https://it.wikipedia.org/wiki/Grande_Madre#:~:text=Nelle%20feste%20e%20nei%20misteri,il%20seme%20rinasce%20dalla%20terra.