Le uova, simbolo di rinascita e dell’anima, abbondano in ogni luogo ove si festeggi la Pasqua. Colorate, lanciate, nascoste, appese agli alberi…Ma le streghe Pasquali le troviamo solo nei paesi scandinavi. Il giovedì santo chiamato il giovedì rosa e il sabato santo, i bimbi rallegrano le strade vestiti da streghe e stregoni, con un ramo di salice in fiore (i primi fiori che annunciano la primavera scandinava) chiedendo un dolcetto. Vengono accesi grandi fuochi per scacciare gli spiriti maligni, che si aggirano numerosi tra la Domenica delle Palme e la Pasqua. Il Venerdì Santo è ovviamente il momento più pericoloso, in cui le streghe cattive (pare che alcune siano buone e dispensatrici di fiori) prima di rientrare nei loro regni, cavalchino le mucche, i cavalli e persino i gatti. Le scope di casa vanno nascoste affinché le perfide streghe non se ne impossessino. I bimbi usano cantare una filastrocca mentre accarezzano i passanti con i loro rami di salice adornati di piume, per augurare il bene, sapendo che saranno premiati per questo. Nelle case viene servito un budino dalla lunghissima preparazione, a base di segale chiamato Mammi. Un Halloween Pasquale Scandinavo? Perché abbiamo sempre bisogno di definire ogni cosa? In sella alle nostre scope, volando sulla Luna, le mie colleghe e io, vi auguriamo una splendida RESURREZIONE nella Luce, nell’Amore, nella Gioia e se vi arriverà una caramella, sappiate che è un nostro augurio di dolcezza. …Felice Pasqua a ogni latitudine!
Mese: Aprile 2019
La grande muraglia verde per salvare l’Africa
Con decenni di ritardo, finalmente il mondo sta capendo come rimediare, almeno in parte, la devastazione perpetrata al nostro pianeta adottando la soluzione più semplice e logica: PIANTARE ALBERI! Ha avuto inizio nel 2007 la grande muraglia verde, lunga 8000 km e larga 15, che attraversando 11 paesi africani, bloccherà l’avanzamento della desertificazione, mitigherà gli effetti disastrosi del cambiamento climatico e porterà cibo agli abitanti che non saranno più costretti a migrare in massa. Stanno piantando alberi di acacia che resistono alla siccità e serbano acqua nel sottosuolo. Come ci insegnava già nel 2007 il piccolo Felix di Plant for the Planet : https://www.plant-for-the-planet.org/media/datastore/cms/media/download/2014-12-08-195808-italiano_informazioni_e_retroscena_plant-for-the-planet.pdf
ogni albero assorbe circa 3 tonnellate di CO2. Grazie al cielo anche il Kenya, l’Amazzonia, l’Indonesia e altri paesi ora portano avanti progetti di riforestazione. L’Indonesia invita i suoi abitanti a conservare i semi della frutta e di deporli nelle campagne abbandonate. Il clima indonesiano permette questo e altro, sebbene per esperienza personale ho verificato che un seme su dieci, conficcato nella terra, senza scavare, attecchisce. Come un ramo su tre, appena spezzato da un temporale, infilato per circa la metà della sua lunghezza, nel terreno, darà vita a un nuovo albero e alla gioia di vedere crescere i risultati di un nostro piccolo gesto per Madre Natura. Ricordo quando ero a Phoenix, Arizona, che gli ambientalisti chiedevano agli abitanti di lasciar crescere le “erbacce” in giardino. LA SOLA PRESENZA DI ERBACCE DETERMINAVA UN CALO TERMICO NOTTURNO DI 18° IN PIU’, una benedizione durante le estati arroventate di Phoenix. Sembra impossibile, ma le prove erano incontestabili. Un’appassionata di dendroterapia (curarsi con gli alberi) come me, non può che essere felice di poter trasmettere buone nuove simili. Siamo in ritardo di almeno 30 anni, ma finalmente l’umanità sta comprendendo quanto sono indispensabili gli alberi. Per chi non l’avesse ancora visto, lascio il link del commovente video: “L’Uomo che piantava gli alberi” https://www.youtube.com/watch?v=YIFDlYqtXDA
Altro link d’approfondimento:https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/25622-grande-muraglia-verde