Sulla spiaggia di Prelo, a San Michele di Pagana, nei pressi di Portofino, è stato trovato un crocifisso ligneo, INTATTO, nonostante la presenza di molti scogli, dopo la mareggiata del 13 marzo. E’ “libero” dalla sua croce. Pare di manifattura ligure e non si ha idea da dove venga, al momento. Viste le sue condizioni, si presume che il Suo viaggio non sia stato lungo. Ha soltanto perso la Sua Croce, ma se vogliamo cogliere la simbologia dell’accaduto, può anche rappresentare la speranza di un profondo riscatto per noi, finalmente liberi dalla Croce. I fedeli hanno accolto ovviamente l’oggetto sacro arrivato dal mare, proprio durante i giorni della preparazione alla Pasqua. Hanno allestito il Sepolcro attorno al “Cristo Ritrovato”. E’ una bellissima indicazione di qualcosa che potremo comprendere solo in seguito. Ricorda, in qualche modo, il ritrovamento in mare nel 1783 a Santa Margherita Ligure, della Madonna della Lettera di Messina, quattro mesi dopo il devastante terremoto che aveva distrutto gran parte della città. La Madre aveva trovato rifugio in mare, e i messinesi hanno in seguito creato un’altra statua, assieme a gran parte della città. Eccovi il racconto fedele del ritrovamento: http://www.levantenews.it/index.php/2015/12/06/santa-a-spazio-aperto-la-madonna-della-lettera/ Come mai un appellativo così particolare per la Madonna, che vediamo già dallo stretto vegliare su Messina? (“Vos et ipsam Civitatem benedicimus” (“Benediciamo voi e la vostra Città”) è il riassunto della benedizione di Maria per la città.
Secondo la tradizione nel 42 d.c. San Paolo giunse a Messina per convertire la popolazione, pronta ad accoglierlo. L’apostolo parlò anche di Maria, Madre di Cristo. I messinesi vollero incontrarLa in Palestina e la storia narra, che accadde il 3 giugno dello stesso anno. La Vergine, scrisse per gli ambasciatori messinesi, una lettera di Benedizione per la città e i suoi abitanti, legandola con una ciocca dei suoi capelli. I capelli della Madre, vengono portati in processione, ogni anno durante la festa a Lei dedicata: il 3 giugno. Molti i miracoli di Maria per i messinesi, dall’arrivo di vascelli carichi di grano durante le carestie, alle apparizioni e l’arrivo miracoloso di ben altre due icone della Vergine dal mare. Della lettera originale non vi è più traccia, ma i testi storici riportano le seguenti parole: “Maria Vergine, figlia di Gioacchino, umilissima serva di Dio, Madre di Gesù Crocefisso, della tribù di Giuda, della stirpe di Davide, salute a tutti i Messinesi e benedizione di Dio Padre Onnipotente. Ci consta, per pubblico strumento, che voi tutti con fede grande avete a noi spedito Legati e Ambasciatori e confessate che il nostro Figlio, generato da Dio, sia Dio e uomo, e che dopo la sua risurrezione salì al cielo, conoscendo voi la via della verità per mezzo della predicazione di Paolo Apostolo eletto. Per la qual cosa, benediciamo voi e la stessa città, della quale Noi vogliamo essere perpetua protettrice. Da Gerusalemme” – tratto da: http://www.tempostretto.it/news/fede-tradizione-madonna-lettera-origini-storia-culto-mariano-messina.html
L’umile Maria sapeva scrivere? Se ha partorito Dio, non ho problemi a credere che fosse giunta all’onniscenza, ma poco importa. La Sua presenza, la fede in Lei, ha salvato molte persone e il ritorno di oggetti sacri che giungono a noi dal mare, come durante i tempi che sembravano totalmente perduti, rincuora molto, moltissimo. Che lo stupore di fronte ai miracoli ci avvolga e ci ricordi che tutto è possibile!