Alcune risposte alle domande sulla FIBROMIALGIA

copertina fibro fb    In questi giorni molte persone che soffrono di fibromialgia mi hanno scritto, chiedendomi informazioni e conforto. So bene come ci si sente, perché questa malattia ha dilaniato la mia vita per dodici anni e sono qui a ripetervi che SI PUÒ’ GUARIRE! N.B. Occorre avere una diagnosi medica precisa, che escluda altre patologie, prima di pensare che si tratti di Fibromialgia. Veniamo alle domande e alle considerazioni più ricorrenti che mi sono arrivate: 1) Mi sento talmente sola/o in questa sofferenza perché difficilmente gli altri mi capiscono. Credono che lo faccia apposta per essere al centro dell’attenzione (uso il femminile perché colpisce molto di più le donne rispetto agli uomini) che mi avvalga della malattia per non reagire, che la “usi” come alibi per non fare niente, che dovrei imbottirmi di antidolorifici/antidepressivi e smetterla di fare la vittima, che è tutto frutto della mia testa e troppe altre stroncature simili. Per esperienza vi dico che è difficile per una persona sana, anche solo immaginare, cosa significhi provare dolori lancinanti e costanti che impediscono persino di dormire. La maggior parte delle persone non riesce a capire, non per cattiveria, ma per mancanza di capacità d’ immedesimazione. Come spiegare loro che non si dorme, ma che ci si accascia per mancanza di forze, che  ogni movimento richiede uno sforzo e che almeno la metà delle energie vengono usate solo per riuscire a stare in piedi? Ricordo che persino persone care, mentre cercavano d’incoraggiarmi, gesticolando, puntavano il loro indice nel mio avambraccio causandomi un dolore insopportabile. Spostavo il braccio e inconsciamente si dirigevano sull’altro. Vedevano le mie smorfie di dolore e mi chiedevano candidi: “Ma cos’hai?”. Spiegavo che mi facevano male e rispondevano attoniti: “Ma dai. Non è possibile, ti ho appena sfiorata!”  A quel punto hai la sensazione di perdere ogni speranza, ma vi prego di non soffermarvi sulle reazioni e opinioni di chi non comprende. La maggior parte delle persone è in buona fede e molte ci vogliono pure bene (meno male penserete…) è solo troppo difficile per loro comprendere, che possa essere così doloroso una cosa talmente scontata nella vita, come allungare un braccio per prendere un pezzo di pane. Soffermatevi sul bene che vi vogliono, altrimenti aggiungerete sofferenza alla sofferenza. 2) L’altra domanda che mi viene rivolta da chi ha letto il mio libro è se è normale che vi siano delle ricadute, anche improvvise. La risposta è SIIIIII!!! Assolutamente si! Perché? Perché, esclusi i fattori fisici (vi prego, fate tutti i controlli, anche endocrini, che vi consiglia il medico) il processo di guarigione ci costringe ad affrontare  dolori profondi dell’anima e spesso non si tratta di un solo trauma. Chi lavora su di sé da tempo, ben conosce certi meccanismi del nostro inconscio. Non bisogna temere le “scosse di assestamento” e neppure scoraggiarsi di fronte ai nuovi problemi che sembrano spuntare da ogni dove. Siamo esseri infiniti, molto più ampi e complessi di quel che immaginiamo. Abbracciate la malattia, non opponetevi. So che quel che dico è difficilissimo, soprattutto quando il dolore non dà tregua, ma quando non ce la fate più, prendetevi  qualche ora e secondo il vostro sentire del momento, provate a fare una delle seguenti azioni (cercate, quando vi sentite pronti, il modo di fare entrambi – in occasioni separate):           A) sfogatevi! Urlate, spaccate i piatti, mandate a quel paese chi se lo merita, come tutte le situazioni che vi causano sofferenza. Mandate a spigolare anche il dolore e ricordate al vostro corpo che lui è al vostro servizio e non voi al suo! Assurdo direte? Provare per credere. Diteglielo con tutta la rabbia, la frustrazione e la forza possibili. E’ come ristabilire una gerarchia interna per riprendere il potere su se stessi                   B) immergetevi nel dolore senza paura.  Affrontatelo (quando vi sentite pronti per farlo, magari con una persona di fiducia accanto) arrivate anche a sfidarlo, ditegli che siete lì per ascoltarlo, per capire cosa vuole dirvi. Forse il dolore aumenterà esponenzialmente, resistete finché ve la sentite, perché in quel momento, qualcosa di potente si sta muovendo dentro. Questo è una parte della mia esperienza, che mi ha condotta alla guarigione. Alcune cose vi risuoneranno dentro, altre vi sembreranno assurde, perché ciascuno ha il suo personalissimo percorso da fare. Nell’ebook (preferibile alla versione cartacea, perché purtroppo i tempi di spedizione sono lunghi) che lascio a un prezzo basso, per permettere a chiunque di comprarlo, troverete molti rimedi naturali, spunti di riflessione e informazioni. Potete leggere l’anteprima a questo link: http://www.lulu.com/shop/maria-lanzone/guarire-dalla-fibromialgia/ebook/product-20671214.html

SI PUO’ GUARIRE, diventando persone più consapevoli di sé stesse e grate alla vita. Ve lo auguro di tutto cuore!

Autore: Maria Lanzone

Nata a Paterson, New Jersey, la stessa cittadina in cui nacque la Beat Generation. Studiosa, da sempre, di filosofie orientali, olistiche ed esoteriche. Scrittrice, appassionata anche di lingue. Continuo a studiare...

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